sentimenti e sensazioni

Ciao volatore della notte o come ti chiami non lo so(se mettessi un nome come tutti i cristiani sarebbe più bello)
non voglio alzare la voce o litigare proprio su questo forum, ma non capisco i tuoi ragionamenti, non capisco su che lunghezza d'onda ti sei piazzato, sembri quasi un membro "esterno" da come scrivi....
Se sei quasi senza un braccio come dici tu, come puoi criticare il fatto che qualcuno abbia pensato al rimedio peggiore che ci sia?Tu non ti ricordi i momenti di depressione più acuti? al massimo digli che secondo te non è il giusto rimedio.
Certo devo ammetere che senza sentire i toni di voce della gente, per non parlare della faccia e del nome è facile non capirsi.
Scusa se non ti piacciono le mie parole, ma non capisco, sembra quasi che tu remi dalla parte opposta.
Ti ringrazio se vorrai rispondermi.
Un saluto Fabio Abevilli

Purtroppo per me, non sono esterno e remo certamente dalla parte opposta (diciamo così) rispetto ad un pensiero autodistruttivo. Ora, non ho mai voluto offendere alcuno né esprimere giudizi ma solo spingere (l'esempio di Dole l'ho avanzato perché lì da vedere, non riportato da altri ovvero setacciato da migliaia di sentiti dire) a non ritenerersi privi della dignità di vivere normalmente e per normalmente intendo perseguendo degli scopi propri che, secondo me, non possono essere ridimensionati da un taglio di fiorentina o da una "sinistrosa" stretta di mano (caso mio) ovvero da altri "accessori" di quotidianità.
E non è un "son contento di essere qua" commento troppo comune e denso di retorica, è un "ho da fare" come avevo da fare prima dell'incidente, ho da fare tante cose, prospettiva opposta all'autodistruzione.
Ognuno di noi, ognuno di noi come persona ha da fare: comprare casa, laurearsi, badare al proprio figlio, conoscere una donna o lasciarne un'altra, lavorare, dormire, ballare, scrivere, navigare nella rete o nel mare (nota: sto scrivendo - se ci credi - a caso e nessuna delle cose che ho scritto a caso è impedita ad alcuno di noi).
La rabbia, quella sana, esprime questa progressione.
Il perché uso lo pseudonimo ? Per distinzione: voglio tenere distinto il momento che accumuna tutti noi (un problema:la lesione) da ciò che accumuna noi tutti al resto del mondo (il tempo) ed è questa seconda cosa che occorre vivere: io qui nf74 sono uno con un problema che mi accomuna a tutti voi, io fuori da qui sono quello che son sempre stato: una persona che passa il tempo a fare cose, talune in maniera diversa da prima ma ciò non mi rende inferiore semmai di maggior fantasia.
Per esemplificare: nf74 parla di problemi perché é nato anche per quello, il mio nome parla di tutto il resto perché è nato non attorno ad un problema.
La forza del forum e di tutti noi ovvero sostenerci a vicenda con le rispettive residue spalle è anche un limite ovvero noi continuiamo a parlare (com'è giusto ed ovvio) di tutto e solo questo ma, appunto, "tutto e solo" questo è riservato a nf74.
Un po' come uscire coi colleghi di lavoro: alla fine parli solo di lavoro (esempio infelice ma direi chiaro).

ps: il donna sottolineato non è voluto.
ciao a tutti.

Ciao tnf 74,

Grazie di avermi risposto.
Posso dirti una cosa?non è vero che remi dalla parte opposta, semplicemente come dici tu questo è un luogo monotematico(per forza), è un pò come uno psicologo virtuale, la gente come me e te si sfoga, ma fuori da questo posto conduce una vita normale e cerca di fare tutte le cose che hai elencato tu.
Per cui si può accettare uno sfogo no?(non sto parlando solo dei miei)mi sembra naturale, serve per non piangersi addosso.
Sei sulla stessa lunghezza d'onda(mi piace dire così...), se vieni a Cecina per l'associazione sarò lieto di fare la tua conoscienza.
Un saluto ed in bocca al lupo.
Fabio Abevilli