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Racconto di fantasia.

Ultimo Aggiornamento: 15/11/2006 21:22
Carlo vr
[Non Registrato]
13/11/2006 12:27
 
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Il pescatore.

Una calma notte ammanta la baia mentre onde cullano le coste. Poi un tonfo. La lenza penetra violentemente l’acqua. Crine di cavallo, mosso da un riflesso di luna, bambù che flette e scricchiola.
Il pescatore solitario si tende felino per raggiungere la canna, d’improvviso tutto si calma, torna ad osservare la superficie liscia dell’acqua, in attesa di tensione sul crine, in attesa di forze acquatiche che si decidano a intervenire sulla sua inerzia.
Poi accade.
La canna si piega, l’acqua si agita e la lotta inizia.
Sente la forza di un essere che cerca la salvezza contro la morte, sente le forti pinnate ritmate, le rocce del fondo che sfregano sulla lenza. Poi in un attimo il pesce salta illuminato dalla luna come a mostrare al mondo e al cielo la sua lotta, è lungo quasi un braccio e largo mezzo, in un immobile momento vede i colori magnifici e gli occhi grandi ed espressivi che lo guardavano colmi d’odio. Riprese profondità e con possente colpo di coda e testa assieme spezza il crine, la canna dal contraccolpo quasi finisce in faccia al pescatore che impreca in tutte le lingue e dialetti conosciuti.

“ Non imprecare pescatore” , il pescatore sgranò gli occhi, la rabbia cede il posto alla paura. La voce gli era arrivata direttamente in testa: “ Non avere paura posso sentire i tuoi pensieri, contro di me non potevi avere speranze molte volte hanno provato a pescarmi, ma nessuno ci è mai riuscito.”
Il pescatore provò a pensare: “ Chi sei ?”.
-:” Faccio parte dell’ unica razza di pesci intelligenti. Noi esistiamo per mantenere l’equilibrio nell’ oceano”.
_: ” Qual è il tuo nome ?”.
-: ” Noi non usiamo nomi, a cosa serve un nome ? “.
_: ”Tutti hanno un nome serve per riconoscersi”.
-: “Forse avete tutti lo stesso aspetto ? “.
_: “Sentiamo, come mai hai abboccato alla mia esca se riesci a sentire i miei pensieri ? “.
-: “ Stavi quasi per dormire non stavi pensando a nulla in particolare, poi qui sotto c’è una bella confusione dovresti sentire i piccoli branchi di pesce che chiacchieroni ! “.
_:” Ma come fate a tenere l’equilibrio ? e che cos’è questo equilibrio ?”.
-:” Mantenere l’equilibrio è un compito che ci viene spontaneo dalla nascita le nostre azioni sono guidate dall’istinto, a volte non sappiamo il perché, una forza interiore ci spinge verso una direzione, di solito si raggiunge la causa di un problema come una rete troppo grande o banchi di squali troppo numerosi. Naturalmente a volte richiamiamo squali per eliminare branchi di pesce in eccesso. Alla seconda domanda mi è impossibile risponderti, lo capiscono vivendo esseri curiosi e sensibili a quello che gli circonda, a quanto pare tu sei uno di questi visto che riusciamo a comunicare”
_:”Mi prenderanno per pazzo se racconterò tutto questo… ci sono altre creature come te ? ed io che pensavo fossimo gli unici esseri intelligenti!”.
-:” Tipico di voi uomini”, scoppiò in una branchiale risata e disse :” no ovviamente in ogni ambiente ci sono due razze controllori dell’equilibrio, qui nell’ oceano ci sono parecchie razze pensanti e due controllori, così in ogni altro luogo.”.
_:” Ma perché due ? non ne basta una ?”.
-:” Quante domande pescatore, si vede che sei una creatura curiosa” rise ancora di gusto e proseguì :” Prova a pensare a questo mondo come una piramide di secchi d’acqua, i guardiani dell’ equilibrio agiscono in combinazione per tenere il livello dell’acqua stabile: uno la toglie e l’altro la mette, se quello che la mette esagera l’acqua andrà a finire nel secchio sotto in eccesso e questo causerebbe danni a catena molto difficili e lunghi da fermare, viceversa se quello che la toglie esagera neppure una goccia d’ acqua finirebbe nel secchio sotto con uguali risultati anche se completamente opposti, naturalmente non è così semplice era solo un esempio per spiegarti brevemente visto che devo andare, ma prima di andare ti voglio lasciare un regalo che mi aiuterà nel mio compito, un amo e una lenza infallibili”.
Trasportati dalle onde arrivarono un amo rosso vivo, e una lenza trasparente molto fina più fina di qualsiasi crine. Il pescatore le raccolse incredulo e disse :” Ti ringrazio, ma questo amo con il suo colore spaventerà i pesci e questa lenza è troppo fine non credo reggerebbe neanche un pesciolino !”.
-:” Ti sbagli, l’amo è di un tipi di corallo molto resistente, più resistente della roccia, stai attento alla sua punta è anestetizzata non ti accorgeresti neanche di esserti trapassato il dito, inoltre la sua forma sinuosa è esattamente quella del più prelibato verme così il suo colore e odore che non sbiadiranno mai, la lenza è seta di ragno marino, possono essere grandi anche sette braccia se non di più e la loro seta deve resistere alle forti correnti oceaniche, per questo è più flessibile, resistente e soprattutto trasparente come nessun tipo di lega metallica o resine naturali. Usali senza paura di esagerare nella pesca, con questo amo solo i pesci più vecchi e grossi che oramai devono lasciare spazio ai giovani abboccheranno.”
_:” Ti ringrazio ma non credo di meritare un tale dono…”.
-:”Non so se te lo meriti o no, ma con questo dono mi aiuterai nel mio compito in un certo senso diventerai un aiuto guardiano”.

Detto questo con un abile salto si gira e se ne va senza saluti o simili cose, il pescatore incredulo guarda nelle sue mani il dono e rimane meravigliato dal stupendo amo sinuoso come un verme , con fini intarsiature di ogni particolare. Deciso lega l’amo alla lenza e la lenza alla sua canna più resistente e flessibile, gli sembrò strano lanciare un’ amo senza nessuna esca sopra ma lo fece.
Dopo pochi minuti il primo pesce abbocca e il pescatore contento lo tira su senza problemi. Come aveva detto il pesce guardiano è un grosso e grasso pesce grande come pochi fosse riuscito a prendere.
La luna è alta nel cielo oramai il pescatore si alza contento e incredulo dell’avvenuto, raccolte le sue cose si incammina verso casa. Le sue scarpe di cuoio si adattano alle levigate pietre della strada provocandoli un leggero massaggio ai piedi in poco tempo è a casa, fa per tirare fuori la sua chiave quando questa si incastra nella tasca, per liberarla appoggia la borsa da cui si stacca un piccolo laccio di cuoio che cade a terra.


Ditemi cosa ne pensate: consigli, insulti tutto è ben accetto [SM=g27828]
Fabio A.
[Non Registrato]
13/11/2006 17:11
 
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Ma è finito qui?
E' bello, ma secondo me a volte è troppo tortuoso, all'inizio per esempio forse ti dilunghi troppo nella descrizione dell'ambiente.
Bada bene che è la misera opinione di un chimico, non di un letterato...
Fabio A. [SM=g27811]
m4t1
[Non Registrato]
14/11/2006 18:38
 
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la fineeeeeeee
dov è la fine???
possibile ke le cose s interrompono sempre sul piu bello?
a me è piaciuto ma voglio un finale a sorpresa [SM=g27811]
ciao
malex1976
[Non Registrato]
15/11/2006 21:22
 
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Non male... l'idea è bella... mi associo a Fabio e m4t1, forse manca un finale!

Complimenti! [SM=g27811]
Alessandro
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