una donna nel mondo dei centauri

Ciao Nikita, grazie del suo messaggio ma non vorrei essere passata per una superottimista o per una sbruffona che vuole insegnare a qualcuno qualcosa di tanto delicato come il superamento del dolore.
Qui a quanto pare siamo tutti sulla stessa barca, il problema è remare!!
Non ho nascosto e per prima a me stessa la sofferenza che ho passato e quella che ancora mi aspetta.......i miei primi 5 mesi dopo l'incidente posso garantire che sono stati un inferno e lo sconforto
mi è stato compagno per tanto tempo.....
Pensa ......a 35 anni prendi la decisione di andare a vivere in un paese africano.......arcipelago di isole..... quindi per tante cose isolate ulteriormente dal mondo evoluto come quello europeo........intraprendo una nuova strada piena di punti interrogativi, ma piena di buoni propositi........e boooooooom ecco l'incidente!!!!!!
Tutto si fa nero e la vita cambia sapore e tu diventi spettatrice e non più attrice, il mondo prosegue e tu parcheggi........aiutoooooo
perchè tutto questo ?? perchè a me???? perchè adesso?????
Piangi, ripiangi e poi ripiangi ancora e soffri e non poco!!!
Una cosa mi ha fatto pensare quando ho fatto l'incontro con lo staff
degli anestesisti che sarebbero intervenuti durante l'intervento.....
uno di loro è un centauro (enduro da deserto).......questo signore mi ha chiesto la dinamica dell'incidente e poi sorridendo mi ha preso il braccio e mi ha detto: stai serena perchè se l'intervento si fa è per darti la possibilità di tornare ad usare il tuo braccio......ma soprattutto perchè un giorno tu possa risalire su una moto e vincere la tua paura di cadere di nuovo.
Ho pensato fosse un pazzo a dirmi questo ma ripensandoci ho capito che dovevo smettere di compiangermi ma cercare di ricominciare a vivere "normalmente" perchè loro me ne stavano dando la possibilità!!
Per quanto riguarda il mio recupero, non sono diversa da nessuna delle persone in queste condizioni, ma come ripeto a tutti sono io che non posso utilizzare il mio braccio quindi sono sempre e solo io a stimolarmi nel poterlo riavere e visto che parliamo di nervi ogni stimolo, anche solo mentale,può essere utile a rimettere in moto meccanismi al momento in stand-by.
La cosa che mi sento di consigliare a tutti è quella di fare riabilitazione in acqua il più possibile e soprattutto fatela in mare perchè elemento sempre in movimento e data la salinità, il peso
del braccio si riduce notevolmente e i movimenti si amplificano nella loro riuscita.
Fermatemi altrimenti resterei a parlarne per giorni.....solo perchè
vorrei che ognuno di noi ci credesse ogni istante della sua vita e soprattutto non perdesse MAI la speranza di ottenere risultati.
Ognuno di noi è un pezzo unico quindi trattiamoci come tali!!
Tanti auguri Nikita per i tuoi successi ........non mollare mai!!
A presto
Didi