Qualche consiglio e un po' d'esperienza
Primo: cambia medico, perchè la medicina è una scienza (?) complessa e le specializzazioni sono tante, tra le quali vi è anche terapia del dolore.
Gli specialisti in materia si trovano soprattutto tra gli anestesisti.
Secondo: ho imparato a mie spese che il "prendi e lascia" con queste medicine è sempre controproducente.
Questa terapia dovrebbe essere costante nel tempo per produrre i suoi frutti (anche qui l'accento ? è necessario).
Da quanto ho capito per avere effetti il principio attivo del neurontin deve accmularsi nel nostro oganismo, e solo dopo che si è raggiunta una certa soglia di accumulo iniziano gli effetti benefici.
Terzo: per quanto mi riguarda, dopo i primi tre anni ho smesso anch'io, e per i primi mesi mi sentivo un leone, ma dopo ho iniziato a soffrire dolori inumani.
Mi è stato spiegato che durante i primi mesi ho beneficiato degli effetti del principio attivo accumulatosi nell'organismo, beneficiando, al tempo stesso, del venir meno degli effetti collaterali (i maschietti in età riproduttiva mi capiscono
).
Smaltita la scorta, il mio organismo ha iniziato a risentire la mancanza del principio attivo.
Ho resistito due anni, ho sofferto tutto ciò che soltanto noi sappiamo si soffre, e poi ho ceduto, iniziando a "rifarmi" di gabapentin.
Gli effetti collaterali sono ricomparsi
, però almeno la notte dormo almeno sei\sette ore di fila, al posto delle tre\quattro di prima.
In ogni caso, non conosco lo Xeristar, ma a me hanno sempre associato il Laroxil al gabapentin e, al bisogno, il Contramal.
Di una cosa sono certo, 'sto ben di dio mi farà pure star meglio (non bene), però alla fine l'organismo ne risentirà, per cui sono fortemente motivato a cercare altre strade, non farmacologiche ma chirurgiche non appena il coraggio di rimettermi sul tavolo operatorio mi ritornerà.
Nell'attesa con Aurelia faccio del mio meglio
.
Un abbraccio.