Non sono completamente daccordo sul fatto degli eserci ad ognuno diversi e vi dico il perchè.. io parlo per l'operato di Raimondi (perchè è lui a cui mi sono affidato), lui a Castellanza (Va) in multimedica ha proprio un corso di fisioterapisti che operano solo ed esclusivamente nelle lesioni di plesso, dove tra l'altro la mia collega Fabiana è andata per un anno.. adesso è passata ad una cosa diversa, più attiva proprio perchè anche lei "si sta innervando". Io naturalmente da Firenze non potevo andar fin lassù per la fisio
ed allora i fisioterapisti hanno diciamo "istruito" la mia fisioterapista (Sonia) che tra l'altro seguirà anche Roberto, proprio per l'esperienza fatta su di me. Secondo me il problema è a
Prima dell'intervento:
movimentazione passiva dell'arto con elettrostimolazione in accompagnamento.
Dopo intervento:
movimentazione "mirata per muscolo" (ed è qui che ci sono degli esercizi specifici.. ripeto, sempre seguendo quanto detto dal centro fisioterapico della Multimedica ambito plesso), "scollamento" della cicatrice (sembra una caXXata ma va fatto bene e proseguimento con elettrostimolazione.
Via via che torna la parte attiva (e qui l'incognita grossa è il tempo..), focalizzarsi specificatamente su di questa rinforzando per quanto possibile il muscolo/muscoli interessati. Da qui in poi sulla parte attiva si potrebbe scrivere un libro.. io suggerirei ACQUA, a livello di esercizi e di nuoto "adattato".. poi tutte le altre forme di movimento e quindi di sport praticabile.
Questo è molto in breve un sunto.. sempre secondo la mia esperienza e punto di vista..