Prima di tutto nessuno di noi ha la bacchetta magica, non esiste una medicina, un modo di fare o di pensare che risolva il tuo/vostro problema.
Patrizia, prima o poi il tuo ragazzo dovrà accettare il fatto di aver perso un braccio, prima o poi lo fanno tutti, alla fine non è la morte di nessuno, io(lo dico per l'ennesima volta)faccio un sacco di cose come tutti i miei colleghi plessolesi: subacquea, sci, calcetto, mi sono laureato venerdì 14 luglio, ho un figlio e ne voglio un'altro, ho una moglie, lavoro, mi diverto, bevo come un secchiaio, mangio come un'imballatrice, rido con gli amici. Basta, avrai capito no?
Si deve solo essere umili e ricominciare da capo. Sicuramente non è facile, ma non è impossibile!!!
In questi casi uno deve far vedere(a se stesso)che è in grado di rialzarsi in piedi.
Forza e coraggio, magari poteva andare peggio, se fosse stata una gamba?due gambe?se fosse su una carrozzina con il collo penzolante e deficiente?Se fossimo nati in burundi ed avessimo l'aids?se fossi in iraq sotto le bombe? In ogni situazione c'è chi sta peggio.
Saluti e buona fortuna
FABIO ABEVILLI