Logico che le "critiche" (io le definirei più osservazioni) fanno crescere anche l'interesse e l'accanimento per un simbolo che per noi sarà fondamentale. Oltre al tipo di comunicazione che deve dare, secondo me ognuno di noi questo logo lo deve sentire "suo", ci si deve in un certo qual modo rispecchiare. Mi trovo sulla stessa lunghezza d'onda di Pietro.. non mi ritrovo invece con le idee di "storpiamento" o "mutilamento". Il perchè è semplice..non lo siamo. Nel logo a parer mio si deve carpire anche la nostra intenzione di recuperare il possibile.. il salvabile per una vita normale. Mozzando o storpiando non si da per niente quest'idea.. sempre a mio parere naturalmente. A parer mio il "trucco" per una bella riuscita è nella semplicità, l'uomo vitruviano può andare.. anzi, va.. però lo calcherei evidenziando il problema in maniera semplice.. che so.. anche solo semplicemente dando a sto braccio un colore differente. Mettiamoci dalla parte di chi non sa cosa sia una paralisi di plesso.. il braccio "pendulo" lo sappiamo noi che è una conseguenza, i "normali" no. Evidenziando "blandamente" un arto l'interlocutore magari si chiede.. "cos'è che non va?" è qui che vinciamo la partita perchè è lì che inizia a documentarsi. Non bisogna partire dal presupposto di fare un logo per vedere semplicemente, ma bisogna comunicare con questo logo cos'è che ci distingue dai normodotati. Questo ragazzi è il mio punto di vista..