Ciao!
Ho saputo dell'esistenza di questo sito da una segnalazione nel forum motociclistico Ting'Avert. Fino ad oggi non avevo mai sentito parlare della lesione del plesso brachiale. Ho letto tutte le vostre storie e sono sinceramente ammirata per tutta la forza di volontà, il coraggio e la voglia di lottare che emerge da tanto dolore. Mi ha colpito molto anche constatare che siete davvero tanti. Ma allora perché non si parla in giro di questa lesione?
Vorrei farvi alcune domande, se non vi disturba.
Io adoro le moto e ne ho appena comprata una. Non ne guido da un po', ma mi è tornata la voglia, quella voglia adolescenziale di saltare in sella e sentirsi liberi. Però dell'adolescenza ho perso l'incoscienza e, in compenso, con l'età più matura (35 anni), mi sono cresciute tante paure.
Sono una prudente, con la testa con le spalle. Ma spesso questo non basta. Non quando sono gli altri a venirti addosso. Prima di decidermi per l'acquisto, mi sono venuti molti dubbi. Faccio bene? Non è troppo rischioso? Ormai gli incidenti sono all'ordine del giorno. Leggendo le vostre storie ho trovato conferma della pericolosità dell'andare in moto. Eppure, sembra incredibile, quasi tutti fra voi, o buona parte, sognano di tornarci. Anzi, so che qualcuno l'ha già fatto, con una moto speciale. Nonostante l'incidente, a molti di voi manca quella sensazione e ritornerebbe in sella senza paura.
Ma ecco la mia domanda: col senno di ora, consigliereste la moto a qualcuno che non ha provato quello che ora voi sapete?
Dall'altra parte di quella dolorosissima consapevolezza, che consigli dareste a chi si appresta a guidare quella splendida potenza?
Quanti di voi, al momento dell'incidente, indossavano tutte le protezioni? Ossia giubbotto con protezioni spalle/gomiti, paraschiena, pantaloni di pelle con protezioni tibia/ginocchio, stivali, guanti. E ovviamente il casco lo reputo di default.
Il fatto è che ognuno fa del proprio meglio per difendersi, o almeno ci prova. Ma evidentemente non basta. La passione è grande, ma spesso mi chiedo se ne valga la pena. Per me sì, anche se è facile dirlo se non ti è mai successo nulla.
Grazie per le eventuali risposte e scusate la lunghezza.
Continuerò a leggervi con amicizia. E di certo troverò la forza che spesso mi manca, pur avendo la salute.
A presto!