Ciao a tutti colleghi!! Diciamo che forzatamente sono molto più latitante.. questo è dovuto al
lavoro ed al “dopo lavoro” che davvero ormai mi riempiono le giornate.. anzi, mi ci vorrebbero
i giorni di 36 ore invece che 24!! Vi dico subito (come ho spiegato anche a malex per telefono)
che mi rincresce davvero non mettere foto della mia “impresa elbana”.. questo però è dovuto
ad una causa che ho intrapreso nei confronti dell’assicurazione coinvolta nel mio incidente.
Difficile da spiegare.. molto complessa la cosa.. anzi, su consiglio dei miei avvocati, è bene che
non compaia più “visivamente” su internet.. quindi vi chiedo scusa per questo ma purtroppo
non dipende da me. Apro questo post per descrivermi la mia esperienza a livello “motorio” di un
plessoleso. Fatto un conto totale in 3 settimane abbiamo percorso 1.200 km e vidirò.. TUTTI
belli.. alcuni duri, sudati e sofferenti ma veramente divertenti (naturalmente per chi, come me
ama le due ruote.. in questo caso la bici). Fisicamente ho preparato dalla scorsa primavera la
preparazione.. all’inizio anche 20 km mi mettevano in crisi.. adesso magari vado in crisi dopo
180.. c’è la sua differenza direi. Ma veniamo all’impiego del braccio sx , quello leso. Dico subito
che l’uso della mano è stato fondamentale.. in pratica tengo benissimo il manubrio e riesco a
frenare normalmente (un anno fa ad esempio non ce la facevo a frenare), riesco anche a direzionare,
poco ma.. ce la faccio. L’allenamento fatto per bene permette molto di potenziare schiena e
spalla (anche quest’ultima è buona, è ben messa). In pratica il corpo riesce a sopperire,
(sviluppando quello che ha di “disponibile”) aumentando le funzionalità di quello che ha.
In pratica, all’inizio quando cominciai mi sembrava di morire dal dolore, dalla postura che
sentivo non corretta.. poi le cose son cambiate, la postura (lavorando sodo) è migliorata fino
ad oggi.. cosa che se mi vedete in bici, vedete uno “normale” (a parte il cervello).
Ma veniamo alle difficoltà. Tutti sappiamo di cosa è composto un qualsiasi “giro” in bici..
parte piana, salita e discesa. Nel piano non ci sono grossi problemi, con un po’ di allenamento
neanche si sente (le gambe se stimolate davvero ti portano ovunque), si riesce anche bene a
“riposarsi” (in bici per riposo si intende il cambiare posizione, per non affaticare i soliti muscoli),
insomma non ci son problemi. Veniamo al bello.. la salita. Che dire, postura a parte, problemi
al braccio più o meno.. il pezzo forte, fondamentale è il nostro “motore”.. le gambe. Vanno
allenate, gradualmente ed intensamente.. davvero ci porteranno dappertutto. E qua è soggettivo,
ognuno è più o meno dotato.. però allenandole si può sopperire anche a chi ha qualcosa meno.
Io ad esempio le ho avute sempre allenate (”solo2 per un anno e mezzo non l’ho fatto.. in pratica
nel post incidente), giocavo molto a calcio e correvo molto.. poi in pratica ero sempre in palestra.
Prepararle in bici è un’altra cosa.. però avere una “base” aiuta molto. Veniamo alle problematiche
di una “scalata”. Allenati fino al 6/7 % di pendenza le salite non mettono in crisi anche se duratura
(naturalmente dipende anche dalla lunghezza.. logico che 20 km con questa pendenza costante
si sentono eccome!).. dall’8 in su (io al max.. non all’Elba sono arrivato al 20%.. davvero dura e
difficile). La difficoltà per un plessoleso (a meno che non si abbia un tricipite ASSOLUTAMENTE
NORMALE) sta nel pedalare sui pedali.. in piedi. Non poterlo fare è davvero un bell’handicap..
io riesco per molto poco (un anno fa ad esemopio me lo sognavo.. non ne ho molto, però un
po’ di tricipite c’è e la bici, solo quest’ultima me lo sta davvero rinforzando) al momento.. anche
nonostante questo ho staccato molti normodotati nelle salite. Quindi, finendo con la salita..
si può fare in base ai mezzi ed in base a dove si vuol arrivare. Veniamo adesso alla vera nota
dolente (vi sembrerà strano ma è così).. la discesa. Se non si ha un ottimo tricipite, state sicuri
che da una discesa dal 15% in su non si scende.. si va in terra!! Eh.. si cede di schianto, senza
preavviso.. il braccio buono non ce la fa e.. giù. Infatti io cosa faccio?? Scendo. Immaginatevi
Quelli che mi vedono magari scalare una salita.. farsi un mazzo esagerato.. e poi?? Scendo.. mi
guardano come se guardassero un pazzo.. normale del resto. Diciamo però che lavorando sodo..
son cresciuto molto.. adesso (evitando sempre di pinzare di brutto ma cercando di “preparare”
la discesa) fino al 15% scendo con la bici, prima ad una discesa dall’8 in sù scendevo a piedi.
Questo, per me è l’unico modo per “misurare” il mio tricipite.. per farlo “praticamente” in acqua,
a fisioterapia non ci si può riuscire.. si vede il movimento ma.. non “l’incremento di forza”, in questo
modo lo “misuro” sul campo e vi posso assicurare che è una bella soddisfazione.
Ma fin qui ho parlato di “strada”.. asfaltata quindi più o meno “liscia” ma.. c’è anche un’altra bellissima
realtà.. lo sterrato. Mi ci son cimentato e con notevoli risultati.. nemmeno li immaginavo.
Praticamente le problematiche sono come sopra soltante aumentate notevolmente dalle sconnessioni,
vi assicuro che in certi tratti davvero difficile.. però l’adrenalina sale e.. via!! Spero che questa “mia”
esperienza possa essere utile a qualcuno.. naturamente ho riportato la mia esperienza, in base
al mio problema di plesso. Mese prossimo avrò il controllo con elettromiografia da Raimondi e son
curioso di vedere le differenze con l’elettromiografia dell’anno scorso. Manca solo una cosa alla
bici.. la manopola del gass!!