Mi chiamo Lucia ho 32 anni e sono una veterana... nel senso che ormai è più il tempo che ho il braccio non funzionante, piuttosto che l'ho avuto funzionante :)
Vi racconto la mia storia.
Tipico incidente da maschio, in motorino, uno in auto non ha rispettato lo stop e taaaaacccc... Lesione totale di plesso brachiale sx con avulsione di c6-c7-c8-t1 e parte di c5... L ematoma era molto esteso, ancora ora ci chiediamo quale sia stata la dinamica perché nn ricordo nulla,non andavo neppure veloce e portavo il casco e lo zainetto ( stavo tornando da scuola ai tempi facevo la 2 liceo ). Forse proprio il casco è stato il colpevole, infatti mi ruppi pure due vertebre e non si sa come non sono rimasta completamente paralizzata. Ma il casco mi salvó la testolina. Insomma una gran botta di fortuna :)
Ahhhh poi mi ruppi pure due costole, travaso pleurico e, la cosa peggiore...il braccio dx... dico la cosa peggiore perché, con il sx paralizzato e il dx rotto, mi toccó fare per un mesetto "la foca" ah ah ah, i miei compagni di classe mi prendevano troppo in giro.
Comunque tornando al mio plesso, nulla scoprirono che ero conciata male solo al momento dell'operazione 8 marzo del 1996, tre mesetti dopo l'incidente. Mi operó il dr. Celli di Modena, avevo sentito anche Petrolati e Ferraresi ( che ai tempi era ancora all'inizio della sua carriera). Preferii Celli perché nello studio d'attesa incontrai una signora che aveva recuperato parecchio, poi... boh... sesto senso: lui mi stava simpatico, io stavo simpatica a lui. E poi aveva un sacco di esperienza. Il dolore allucinante lo ebbi solo per due mesetti dopo l'incidente, mi fecero una terapia col laroxil e... si stava troooooppo bene, ricordo che mi addormentavo in classe sulla sedia sdraio che i professori mi avevano concesso di tenere in classe perché ero tutta rotta e storta. Durante l operazione Celli mi tenne sotto i ferri 12 ore e finito tutto andó dai miei genitori a dire che non aveva mai visto una persona conciata così male, non poté usare l'11 nervo cranico e gli intercostali, che invece inizialmente aveva intenzione di usare, perché mi ero lesionata anche il nervo frenico... Allora mi fece un innesto di 16 cm su c5 con il nervo suda le della gamba e utilizzando anche l'ulnare che ormai non mi sarebbe servito più. Mi promise il recupero di bicipite, parte del tricipite, supinazione del polso e magari la pinza con le dita ( sfruttando irradiazioni della flessione del braccio). Ma la raccomandazione fu "io ti ho ricollegato quello che ho potuto dei fili della corrente, ora il lavoro più difficile lo devi fare tu, altrimenti il mio lavoro non da i frutti". Mi feci un mazzo tanto, 10 anni di fisioterapia, tutti i giorni, uscivo da scuola, fisioterapia, compiti... Dopo qualche mese arrivó la contrazione del bicipite, poi l'omero rientró nella spalla,poi un po' di tricipite, poi un po' il polso... poi qualche scossetta alle dita. Ma arrivata alle dita, il mio impegno non era più quello degli anni prima, l'uso del braccio sx non era più indispensabile e... nn avevo più voglia. Me lo aveva detto il dottore che la mano sarebbe stata la prova più difficile. Lì ho mollato. Cmq ho recuperato parecchio, insomma il bicipite lo uso un sacco. Cosa vi posso dire della mia vita? Sono passati 18 anni, chiedetemi e vi daró qualche dritta, ho una vita normalissima. Comunque fare gli incidenti da piccolini è meglio che da grandi, i bambini si adattano molto più facilmente degli adulti. Comunque sempre meglio non farli eh... Ma che ci posso fare, è andata così e tornare indietro... lo rifarei... Farei tutto uguale, tranne che magari studiare un po'di più a scuola :)