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Monza, restituisce la “mano bionica”. Decisione choc di Walter Visigalli



Monza, restituisce la “mano bionica”. Decisione choc di Walter Visigalli

Sembrava una storia a lieto fine. Invece questo Natale, per Valter Visigalli, 48 anni, primo uomo a beneficiare di una “mano bionica, trapiantata lo scorso giugno da Marco Lanzetta, a Monza, presso l’Istituto italiano di chirurgia della mano, sarà un Natale da incubo. L’uomo, infatti, ha deciso di rinunciare all’arto di carbonio e titanio con rivestimento in silicone e lo ha restituito al chirurgo da cui è in cura da oltre 15 anni.


La notizia sta facendo rapidamente il giro del mondo. Visigalli, attraverso le parole della moglie, denuncia gravi problemi con l’arto, problemi che all’atto pratico impediscono di condurre una vita normale.


Visigalli, che a 13 anni perse la mano a seguito di un incidente, fu il primo trapiantato italiano, operato all’ospedale San Gerardo di Monza, da Lanzetta. Dopo 13 anni quella stessa mano gli è stata amputata perché il suo corpo la stava rigettando. Lo scorso giugno la buona nuova: l’arto bionico in sostituzione di quello umano, che apriva importanti scenari anche grazie ai primi positivi riscontri: tempi di recupero straordinari, l’uomo in poco più di due settimane era già in grado di guidare, scrivere e lanciare una palla.


Oggi, al contrario, il triste epilogo. Lanzetta pare sorpreso e deluso dalla decisione dell’uomo e della moglie e ha ipotizzato ad alcune agenzie motivazioni familiari e non sanitarie alla base della scelta di Visigalli.








Articolo tratto da www.mbnews.it



[Modificato da ilgino53 05/01/2014 11:30]
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