00 21/05/2008 23:42
allora Pinatz, ti accontento subito nella tua curiosità (per quello che riesco e che so.. [SM=g27818] )
Quando un motoneurone (nome del neurone che innerva le fibre muscolari) genera un potenziale d'azione (PdA), le fibre muscolari da esso innervate rispondono con una contrazione. Il tempo che c'è tra l'attivazione iniziale (il PdA) e lo sviluppo del picco di forza da parte della fibra muscolare è chiamato tempo di contrazione (per intenderci il tempo di risposta che si è ridotto a te [SM=g27811] )
Poi la forza generata diminuisce e il muscolo si rilascia. In un movimento naturale i motoneuroni producono una serie di PdA, per cui se l'intervallo che c'è tra questi singoli PdA è più corto del tempo che le fibre impiegano per rilasciarsi, si ha che le tensioni sviluppate da ogni singola contrazione possono sommarsi. Con alte frequenze di scarica da parte dei motoneuroni, le singole contrazioni si uniscono per generare un livello costante di forza, o tetano (quell'altra "brutta" parola di cui parlava il Doc) ed in questo caso il muscolo riesce a protrarre nel tempo la contrazione. [SM=g1457843]
[SM=x230904] dubbioso? beh, non è semplice spiegare un concetto così in due righe!!! dai, inizia a farti un'idea a grandi linee poi possiamo vederla meglio nello specifico!! [SM=g27822] Vale