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In Norvegia la prima strada amica dei motociclisti

Ultimo Aggiornamento: 20/08/2008 11:39
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11/06/2008 17:10
 
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Guardrail protetti, ampie vie di fuga e tanta visibilità, non è un sogno ma il primo tratto della strada RV32 pensata principalmente la sicurezza dei motociclisti


 Il 7 maggio la Norvegia ha stabilito un record ufficiale: ha inaugurato la prima strada al mondo di categoria "Vision Zero" per i motociclisti. "Vision Zero" significa che nella fase di progettazione della strada e delle norme di circolazione ci si pone l'obiettivo di arrivare ad avere zero mortalità su quel tratto. La prima volta che ne abbiamo sentito parlare era una decina d'anni fa, in Svizzera, quando 30.000 motociclisti (mica pochi!) paralizzarono le autostrade elvetiche viaggiando rigorosamente entro gli 80 km/h. Già, perché allora il Governo di Berna stava pensando all'imposizione di limitatori automatici di velocità tarati a quella velocità per tutti i veicoli. Non se ne parlò più, ma negli anni il concetto di "Vision Zero" si è periodicamente riaffacciato, sempre con contenuti vessatori, basati su divieti e limitazioni restrittive, piuttosto che sull'adattamento delle infrastrutture viarie alle peculiarità dei veicoli destinati a usarle. E per le moto spesso c'è stato chi ha proposto di vietarne l'uso su strada, perché incompatibili. Ora arriva questo interessante esperimento norvegese, voluto da due ingegneri impiegati presso l'autorità stradale regionale della contea di Telemark, Jan Petter Lyng e Bjørn R. Kirste, che hanno progettato 15 km di strada, lungo la RV 32, esattamente come li vorrebbe qualunque motociclista. Dunque sono stati protetti i guardrail con bande inferiori, sono state create vie di fuga e sono stati riposizionati i cartelli, allontanandoli dalla sede stradale. Infine è stata potata tutta la vegetazione che impedisce visibilità. Una serie di migliorie delle quali beneficeranno anche ciclisti e automobilisti, in termini di sicurezza. Il costo di questa operazione? Neanche tanto: 630.000 euro. Con il primato di essere stati i primi al mondo a fare una scelta di questo genere. E il presidente della FEMA (Federazione Europea delle Associazioni di Motociclisti), Hans Petter Strifeldt, presente all'inaugurazione, è intenzionato a chiedere ad altri governi europei di riprendere l'esperimento e l'esempio della RV32 norvegese.


Nella foto si vede il guard rail con le protezioni studiate per aumentare la sicurezza dei motociclisti





Seriamo che anche l'italia si adegui e inizi ad istallare questo tipo di guard rail.


tratto da www.motonline.com
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Re:
ilgino53, 11/06/2008 17.10:


Guardrail protetti, ampie vie di fuga e tanta visibilità..........




sarebbe anche ora visto che è morto un ragazzo delle mie parti, un motociclista anche lui decapitato dal guard rail. [SM=g27832] [SM=x230889] [SM=g27825] [SM=g27816]
[Modificato da ilgino53 20/08/2008 08:46]
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Davvero ben fatto.. [SM=g27811] , speriamo un giorno che anche qui da noi sia così.. [SM=g27829]
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Al MotoGp di Catalunya,
Pedrosa, a fine gara, ha fatto qualche giro di pista con una bandiera di una'associazione (credo ) che si batte per eliminare o modificare i guard-rail come sono fatti ora, perchè "tagliano"la vita dei motociclisti. Notere la bandiera al link sotto:


[Modificato da ilgino53 13/06/2008 14:13]
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Com’è strana la vita. Ieri sera stavo leggendo a Marco
>la lettera di sconcerto scritta a seguito dell’ennesimo
>incidente accaduto ad un motociclista nel torinese. Stavamo
>studiando un comunicato stampa da far uscire per elogiare il
>giro d’onore fatto da Pedrosa con la bandiera degli
>“GUARDARRAILES ASESINOS” associazione spagnola che si
>sta battendo come noi contro le infrastrutture stradali non
>a misura di motociclisti.
>La notte è strana, non dormo bene, non sento la sveglia ma
>sento il telefonino squillare: è in cucina, ci devo
>mettere un po’ prima di realizzare dov’è, squilla, mi
>scoppia la testa provo a leggere il display: è mia madre.
>“Davide una disgrazia!” Penso a mio padre, è malato di
>cuore ma è giovane, troppo giovane per andarsene!
>“Bruno, tuo cugino… si è ucciso in moto!” Non so
>cosa le ho detto, mi sono fatto la barba, ho fatto colazione
>con quella voce dentro la testa che risuonava continuamente,
>ma era come se fossi stato in un incubo, sapevo che da lì
>a poco avrebbe suonato la sveglia. Mio figlio mi chiama, mi
>accoglie con il sorriso che solo un bimbo di venti mesi ti
>può regalare. Lo abbraccio. Mi fermo in edicola e prendo
>tutti i quotidiani, il primo strilla in prima pagina
>“motociclista straziato dal guardrail”, vado alla pagina
>dell’articolo e vedo le foto. Eccomi la sveglia non ha
>suonato, purtroppo non è un incubo!
>Come può esserci sotto a quel lenzuolo mio cugino? Come
>può essere toccato a noi?
>Ecco maledetto gaurdrail, maledetta moto, vi siete presi
>qualcosa anche da me.
>Avevo iniziato questa battaglia contro i guardrails cinque
>anni fa, non perché ne fossi coinvolto direttamente ma
>perché ci credevo, credevo che fosse giusto lottare per
>far riconoscere i diritti basilari dei motociclisti, per
>trasmettere le mie esperienze e far sì che non succeda ad
>altri quello che si legge ogni maledetta bella stagione nei
>giornali.
>Bruno sorrideva quando gli facevo questi discorsi, qualche
>settimana fa dovevo chiamarlo per raccomandarmi: quella moto
>non è facile da guidare, il settemmezzo è sempre stato
>il nostro terrore, tante volte abbiamo sentito “amici
>motociclisti” che l’hanno venduta per paura.
>Era felice, finalmente aveva un contratto a tempo
>indeterminato, finalmente poteva sostenere quel sogno. Quel
>sogno ce l’ha portato via.
>Ora posso dire che è toccato anche a me, che nel cuore
>accanto agli altri ci sei anche tu, che lotterò ogni
>giorno della mia vita perché si riduca questa strage,
>perché entri nella testa di tutti quella…….. cultura
>della sicurezza stradale che da anni professiamo, a noi
>motociclisti per primi, ma anche alle amministrazioni che
>DEVONO imparare a tutelare le nostre vite, a contemplare
>l’errore umano.
>Bisogna rivedere totalmente il sistema di rilascio delle
>patenti, sia per le due che per le quattro ruote; quando si
>rilascia una patente il conducente DEVE saper guidare. Siamo
>tutti capaci di spostare un veicolo, qualunque sia, guidare
>è un’altra cosa. Corsi obbligatori in pista per ogni
>categoria di patente, con richiamo periodico. La patente è
>una cosa seria, non è un titolo acquisito.
>Revisione delle norme che regolamentano la progettazione e
>la costruzione delle infrastrutture, noi un manuale
>l’abbiamo prodotto assieme all’università di Bologna.
>Questo manuale ha ricevuto il secondo premio europeo Norauto
>l’anno scorso.
>Severe sanzioni per chi non rispetta le regole che devono
>essere giuste e verso tutti i componenti comprese le
>amministrazioni: se tappi una buca con una badilata di
>catrame e ci metti un cartello di pericolo, paghi una multa
>perché lo stesso cartello è un pericolo.
>Qualcuno domenica ha dimostrato di avere le palle, quel
>ragazzino spagnolo che a molti non è simpatico,ha
>dimostrato che campioni si nasce non si diventa. Alla sagra
>della salsiccia siamo tutti capaci di fare i piacioni, ma i
>veri campioni vengono fuori quando si parla della realtà
>di tutti i giorni. Certo ci piacciono le goliardate, i
>caschi “strani” ma non farebbe male a nessuno se ogni
>tanto, i nostri cari eroi, prendessero coscienza che la
>realtà è un’altra che il loro potere mediatico è
>enorme e che con un semplice gesto, il gesto di un Campione
>potrebbe salvare qualche vita e vi posso assicurare che
>quella vita che fino a ieri era seduta lì vicino a noi,
>ora ci manca tanto.
>
>Davide Barin
>Vice Presidente
>Associazione Motociclisti Incolumi O.N.L.U.S.
>EMail davide.barin@motociclisti-incolumi.com
>Tel 348.2260022 - Fax 049.8750093
>http://www.motociclisti-incolumi.com
>------------------------------------------------------------------
>Sede Legale c/o Studio SACAL
>Via Tevere 76/80 - 53042 Chianciano T. (SI)
>Tel e Fax 0578.63450
>C.F. e P.I. 90018390529
>CC postale n° 51357937
___________________________________________________
"un guerriero sà imparare ad amare il suo dolore" Timoria.
Pinatz
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19/06/2008 07:28
 
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Guard-rail: dal 2010 anche per i motociclisti

Una risoluzione europea stabilisce che le omologazioni delle barriera del futuro

dovranno tener conto anche della sicurezza su due ruote




Il Comitato Europeo per la Normalizzazione (CEN) ha modificato la norma d'omologazione dei guard-rail (EN 1317) aggiungendovi la Risoluzione 319, che prevede la valutazione delle conseguenze per il motociclista in caso d'impatto.
Come abbiamo più volte scritto, per l'omologazione dei guard rail a oggi sono previsti test che prendono in considerazione tutti i tipi di veicoli, esclusi i motociclisti. Ora le cose cambieranno, perché verrà aggiunto un 8° capitolo alla norma, che prevederà uno standard europeo mirato a ridurre le conseguenze d'impatto per i motociclisti, tenendo in considerazione le differenti norme nazionali e le tecnologie attualmente a disposizione.
La tempistica è relativamente stretta, visto che entro il 2009 verrà terminato uno schema di procedura che poi verrà affinato e adottato entro l'ottobre del 2010. Attenzione però, si tratterà probabilmente di norme per le nuove omologazioni, non vuol dire che fra due anni ci sostituiranno tutti i guard-rail.

Ciononostante, si tratta di una grandissima vittoria per gli amici della FEMA (Federazione Europea delle Associazioni di Motociclisti), come rimarca Aline Delaye, il segretario generale: "La decisione del CEN dà un chiaro segnale del fatto che per aumentare la sicurezza dei motociclisti si debbano prendere in considerazione le nostre peculiarità. Ora i governi nazionali non avranno più scuse per non montare protezioni per i motociclisti sotto le loro barriere. Veramente un grande riconoscimento per i 20 anni della fondazione della FEMA!".
In effetti a livello nazionale, la situazione in Europa è variegata. Ci sono nazioni più attente, come la Spagna, dove sono state varate normative nazionali di omologazione dei guard rail per motociclisti, o come il Portogallo, dove l'uso di tali accorgimenti è addirittura obbligatorio. E ci sono Paesi come il nostro, dove invece le protezioni dei guard rail sono considerate addirittura inomologabili.
A questo punto, auspichiamo che qualcuno che rappresenta i motociclisti italiani vada dal nuovo Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Altero Matteoli, a perorare la causa dell'omologazione quanto prima delle protezioni dei guard rail.


Tratto da www.motonline.com
[Modificato da ilgino53 20/08/2008 08:43]
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20/08/2008 11:39
 
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Re: Guard-rail: dal 2010 anche per i motociclisti
ilgino53, 19/06/2008 7.28:

<h2><font color="#000000">Una risoluzione europea stabilisce che le omologazioni delle barriera del futuro <br /></font></h2><h2><font

era ora che si dessero una mossa e che si adeguassero, speriamo che vada tutto x il meglio e che si migliorino le cose..
Ma dico io perchè si devono migliorare le cose solo dopo che ci sono stati morti o feriti?
ciao sara


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