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Iter diagnostico e tempi

Ultimo Aggiornamento: 05/09/2014 21:18
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15/03/2014 15:49
 
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Salve,volevo sapere da chi ci è già passato il vostro iter diagnostico per capire se sto andando nella giusa direzione.Riassumo brevemente infortunio il 30 gennaio lussazione spalla,omero fratturato ed operato dopo poche ore,già in PS riscontrano che le dita della mano si muovono pochissimo,dopo 4 giorni di ricovero l'ortopedico chiede un consulto al Dott Peri(S.Gerardo Monza) che ipotezza problematica ai nervi e consiglia di attenedere 3 mesi prima dieffettuare un EMG poichè secondo lui si attende un possibile recupero funzionale naturale,io prenoto EMGper il 13 maggio,dopo un mese dalla dimissione alla prma visita di controllo con rx e rimozione dei fili di K l'ortopedico vista la situazione ,muovo pochissimo le dita e niente l'avambraccio chiede un consulto al Dott Peri che senza vedermi propone di fare una RNM del plesso da portare alla seconda visita di controllo ortopedico che effettuerò il 24 marzo.
Secondo voi dalla RNM si potrà fare già un ipotesi della lesione? è il caso di anticipare l' EMG o aspetttare maggio,stare in questo limbo mi sta logorando,non vorrei attendere troppo per un eventuale intervento,nel frattempo faccio fisio,elettrostimolazione e a casa movimentazione di mia volontà,grazie a chi vorrà condividere con me la sua esperienza,saluti.
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15/03/2014 20:17
 
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io ti posso consigliare di andare a visita direttamente da Del Bene al San Gerardo, penso che sia molto meglio di un ortopedico senza esperienza in questi casi.
telefona alla segretaria, il numero è sul sito dell'ospedale. ciao fammi sapere
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17/03/2014 18:29
 
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saluti
ciao..intanto un saluto... [SM=g27811] prima di andare nei dettagli ti consiglierei di fare una elettromiografia e una risonanza magnatica al braccio e spalla e susseguentemente prenotare una visita con un medico specialista del plesso..poi facci sapere....in bocca al lupo! [SM=g27811]





Hasta Siempre!
biker61
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17/03/2014 18:42
 
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Grazie,forse ho omesso di dire che il Dott Peri è un chirurgo della mano che lavora con Dal Bene,mi ha visto lui quando ero ricoverata e lui ha proposto la RNM che effettuerò lunedì prossimo,è che sono un po' scoraggiata ed avendo anche il pensiero che non riesco a seguire come vorrei il mio secondogenito che anche se grande ha necessità di essere seguito avendo la SdD,devo mettere alla prova la mia pazienza,saluti a tutti,
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17/03/2014 20:45
 
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penso che l'iter che stai seguendo sia molto positivo, ci vuole tanta pazienza, ma se puoi muovere un pochino le dita della mano penso che tu non sia un caso dei più difficili. Io parlo solo per quello che ho capito dall'esperienza con mio figlio Emanuele. Vedrai migliorerai, ciao franca
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22/03/2014 11:47
 
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saluti
buongiorno Anto 59, bisogna essere molto pazienti e positivi nella nostra condizione, [SM=g27811] si hanno idee confuse e tanti dubbi, cosa importante è non prendere tutti i consigli che ti vengono dati come oro colato: noi non siamo medici ma solo pazienti che hanno effettuato un iter operativo e riabilitativo e mossi da questa esperienza diamo suggerimenti che non vanno fraintesi, ripeto non siamo medici ma è solo frutto della nostra esperienza personale, quindi ti consiglio di affidarti ad uno specialista e seguire le sue indicazionie sopratutto non affidarti a indicazioni generiche, per evere informazioni dettagliate e pertinenti ti consiglio di navigare nel nostro sito internet quello dell'APLI (Associazione Plesso Lesi Italiana) unica in Italia per le problematiche del Plesso Brachiale.
Spero di essere stato esaustivo e di aiuto.

un saluto

Rosario Di Donato
segretario nazionale APLI
biker61
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09/04/2014 16:20
 
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Descrizione molto ben fatta presa da:
www.vanniveronesi.com/1/lesioni_dei_nervi_e_recupero_funzionale_78...



LESIONI DEI NERVI E RECUPERO FUNZIONALE

I nervi trasmettono impulsi elettrici ai distretti anatomici cui sono collegati.

I muscoli, senza gli impulsi elettrici trasmessi dai nervi, si paralizzano e i vari segmenti corporei divengono immobili e insensibili. Semplificando, la spiegazione anatomica dei sintomi e dei segni clinici conseguenti alla lesione nervosa è dovuta al fatto che ogni singolo nervo è suddiviso in vari fascicoli più piccoli, alcuni responsabili del movimento muscolare, altri delle sensibilità cutanee.

Il recupero muscolare dopo la lesione del nervo periferico è correlato al tipo di lesione del nervo e può avvenire in quattro modi diversi.

Il primo è quello rappresentato da un recupero spontaneo e veloce del nervo con ripristino della connessione con il cervello. Un tipico esempio e la compressione limitata nel tempo del nervo ulnare quando ci appoggiamo sulla parte interna del gomito il quale è appoggiato su una superficie rigida. Vi è un blocco temporaneo della trasmissione dell’impulso elettrico con incapacità a muovere la mano e con perdita di sensibilità al tatto. Quando la compressione è rimossa, il nervo recupera, e riprende la sensibilità e la forza.

Una seconda modalità di recupero muscolare è correlata al danno del nervo caratterizzato da lesione della guaina mielica che circonda il nervo ma con il nervo integro (neuroparassia: blocco di conduzione nervosa). Questo danno avviene per compressioni prolungate del nervo. I tempi di recupero del nervo e quindi della funzione muscolare di questa tipologia di danno vanno dalle quattro alle dodici settimane.

Se le cellule del muscolo non ricevono il segnale elettrico dal nervo per un periodo di tempo creano ed emettono delle richieste di aiuto mediante segnali chimici. Qualunque fibra nervosa integra, vicina alla zona muscolare che non è più innervata, crea quindi delle nuove branche dirette verso le fibre muscolari rimaste prive del segnale nervoso, questa crescita di nuove terminazioni nervose contigue richiede dalle dieci alle sedici settimane. Quando le nuove terminazioni nervose si connettono alle cellule muscolari può riprendere la contrazione del muscolo. Gli assoni integri possono creare tre o quattro nuove terminazioni nervose. Ogni singolo nervo può quindi quadruplicare le cellule muscolari cui normalmente è connesso.

Nel terzo tipo di recupero muscolare la lesione del nervo è dovuta a un danno non totale (assonotmesi: perdita di continuità della solo componente assonale del nervo), e si può assistere alla ricrescita lungo la stessa vecchia via di passaggio delle fibre nervose, guaina mielinica, e una riconnessione al muscolo originariamente collegato al nervo stesso. Questo è possibile se la guaina esterna del nervo, composta dalla mielina, è integra.

Questo tipo di lesione del nervo è determinata da compressione o trazione, che determinano una degenerazione delle parti distali dell'assone. Il quadro anatomopatologico-chirurgico è quello del neuroma, in pratica una cicatrice dentro il nervo. Gli effetti sono rappresentati dalla perdita totale delle relative funzioni motorie, sensitive e trofiche.

La velocità di ricrescita del nervo dipende dall’età del paziente e in media e di 1 mm al giorno. Una lesione del nervo S1, responsabile delle funzioni sensitive e motorie più distali dell’arto inferiore, comporta una ricrescita lungo tutto l’arto inferiore che durerà in media non meno ventiquattro mesi.

Il problema è che il muscolo, senza la stimolazione nervosa diventa fibrotico, e quindi non più utilizzabile, in un periodo che va dai dodici ai diciotto mesi. I muscoli che sono a mezzo metro o meno di distanza dalla lesione del nervo, se hanno la guaina mielinica integra, hanno ottime possibilità di riavere la connessione con il nervo danneggiato.

Il quarto tipo di recupero muscolare avviene a certe condizioni. Naturalmente, anche se parte delle cellule muscolari sono perse per la difettosa connessione nervosa o per la mancanza della rigenerazione delle fibre nervose contigue, le cellule muscolari rimanenti si ipetrofizzano, cioè diventano più grosse e più forti, per compensare le cellule perdute.

Nel caso il nervo presenti una lesione completa, con perdita di continuità anatomica (neurotmesi), la rigenerazione spontanea non avviene e ovviamente neppure il recupero muscolare. Clinicamente vi è perdita totale della funzione motoria, sensitiva e trofica. La rigenerazione nervosa è possibile solo dopo revisione chirurgica e sutura dei capi nervosi sezionati.

Il merito della microchirurgia è stato la possibilità di ricollegare i monconi di questi singoli elementi nervosi, aventi diametri di circa 1 mm, l’uno con l’altro con estrema precisione creando una situazione anatomica che rende possibile la ripresa del movimento e della sensibilità.

Nonostante i progressi della microchirurgia la percentuale di successo nel trattamento delle lesioni dei nervi periferici non ha ancora raggiunto valori ottimali. La causa è correlata alle numerose variabili possibili tra cui le più importanti sono l’età, il tipo di lesione, il ritardo della diagnosi e del conseguente trattamento. Negli anziani la percentuale d’insuccesso è maggiore.

Le lesioni del nervo da taglio netto e senza perdita di sostanza presentano una prognosi, dopo trattamento chirurgico, migliore rispetto a quelle da strappamento. La frequente concomitanza di lesioni dell’apparato osteo-muscolare e vascolare, che hanno spesso una priorità di trattamento, può portare a una sottovalutazione o a un ritardo nelle diagnosi e nel trattamento delle lesioni dei nervi periferici. Tutto questo porta a danni permanenti rilevanti e a un elevato costo sociale.

Il trattamento chirurgico standard delle lesioni nervose con perdita di sostanza è l’innesto nervoso autologo (autotrapianto). Si preleva un nervo poco importante dal punto di vista funzionale, in genere il nervo surale che è un nervo puramente sensitivo responsabile della sensibilità di una piccola zona cutanea della gamba, per innestarlo dove vi è la lesione del nervo periferico (vedi pagina CHIRURGIA NERVI PERIFERICI RIPARAZIONE PLESSO BRACHIALE).

(pagina web creata il 13/12/2012 ultima modifica 21/9/2013)
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12/04/2014 18:23
 
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saluti
ciao Lele....grazie e complmenti per tutte le spiegazioni cha hai postato [SM=g27811] saranno molto utili a tutti..... [SM=x230906]




Hasta Siempre!
biker61
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04/07/2014 19:58
 
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Novità
Sono sempre io ,l'autrice del post,ho fatto nel frattempo a maggio una EMG che evidenziava il danno più o meno di c5,c6,c7,c8,il medico mi prescriveva una eco per localizzare le lesioni soprattutto del radiale ma l'eco non ha trovato nulla....
Allora il medico,visitandomi e facendomi fare dei movimenti,muovo il braccio la spalla(anche se avendo avuto dislocazione e frattura dell'omero ancora limitati)la mano fatico a chiuderla,poichè si sono bloccati i flessori stando per 2 mesi ferma con il tutore a braccio,mi manca del tutto l'estensione del polso e della mano,dicevo facendomi fare dei movimenti dice che sente il radiale ripartire(forse per le vacanze?) e che prima di operarmi vuole farmi rifare una EMG e caso mai operarmi a settembre.Spero di non essere inopportuna ma voi avete notizie di qualcuno a cui è successa la stessa cosa cioè una ripresa naturale?Spero che il medico non si sbagli e faccia passare del tempo inutilmente poichè mi sono infortunata il 30 gennaio perciò sono passati già parecchi mesi.Grazie a chi vorrà rispondermi e saluti a tutti
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