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AIUTO DA BATTERI PER RIPARARE LE LESIONI NERVOSE
ROMA - Da un batterio potrebbe arrivare una speranza
per far ricrescere i nervi del midollo spinale
danneggiati da una lesione e riparare così il danno
motorio ad essa conseguente. Infatti, trattati con
l'enzima batterico "sialidasi", ratti che hanno subito
un trauma spinale hanno mostrato un'intensa
rigenerazione delle fibre nervose, nella ricerca
condotta negli Stati Uniti e pubblicata sulla rivista
Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).
Secondo gli autori della ricerca, condotta nelle
università Johns Hopkins e del Michigan, l'enzima
agisce eliminando una molecola che blocca la crescita
di nuove fibre nervose. Dopo quattro mesi dopo il
trattamento con l'enzima, più del doppio dei nervi nel
midollo spinale dei ratti trattati ha sviluppato nuove
fibre nervose rispetto ai nervi dei roditori non
trattati con l'enzima.
I ricercatori, diretti da Ronald Schnaar, hanno
simulato una lesione del midollo spinale dovuta alla
perdita di un braccio e che provoca lo strappo delle
radici nervose midollari che vanno verso l'arto
superiore. Si verifica tipicamente per traumi cervicali
da incidente motociclistico. In questi casi la lesione
spinale è irreversibile. Poiché è molto ricco di nervi,
il midollo spinale in condizioni normali il midollo
spinale utilizza delle molecole per evitare la crescita
di nuove fibre e quindi la formazione di fibre in
eccesso. Ciò naturalmente va a scapito delle sue
potenzialità di guarigione dopo un trauma. Provocando
una lesione alla zampa anteriore del ratto simile alla
perdita del braccio nell'uomo, i ricercatori hanno
trapiantato un nervo periferico nella zona lesionata e
hanno testato vari enzimi per tenere sotto controllo
gli inibitori della crescita di nuove fibre, trovando
che la sialidasi è efficace. E' emerso così che
l'enzima è efficace nel ridurre i fattori inibitori che
bloccano la crescita di nuove fibre dal midollo. Nei
roditori trattati, infatti, raddoppia la crescita delle
fibre nervose che partono dal midollo spinale e si
vanno ad attaccare al nervo trapiantato.
Resta da capire se questa pratica chirurgica
sperimentale dia dei risultati in termini di recupero
di funzionalità motorie una volta che le nuove fibre
sono cresciute. Gli esperti cercheranno di applicare la
stessa tecnica per riparare ad altri tipi di lesioni
spinali, ma i risultati applicativi, se mai ve ne
saranno, non sono dietro l'angolo.
Ciao
Diego